mercoledì 1 agosto 2018

Book Day (Recensione) - Le Assaggiatrici, di Rosella Postorino

In tempo per fare la conoscenza con l'autrice stasera alla presentazione a cui assisterò a Due Parole in Riva al Mare, a San Lorenzo, sono finalmente riuscita a leggere "Le Assaggiatrici", un romanzo che esigeva di essere letto da parecchio tempo.


EDITORE: Feltrinelli
COLLANA: Narratori
PUBBLICAZIONE: Gennaio 2018
VOTO: 4.5/5
PREZZO: €17,00


"Il mio corpo aveva assorbito il cibo del Führer,
Il cibo del Führer mi circolava nel sangue. Hitler era salvo.
Io avevo di nuovo fame"




TRAMA


La prima volta in cui Rosa Sauer entra nella stanza in cui dovrà consumare i suoi prossimi pasti è affamata. «Da anni avevamo fame e paura», dice. Siamo nell'autunno del 1943, a Gross-Partsch, un villaggio molto vicino alla Tana del Lupo, il nascondiglio di Hitler. Ha ventisei anni, Rosa, ed è arrivata da Berlino una settimana prima, ospite dei genitori di suo marito Gregor, che combatte sul fronte russo. Le SS posano sotto ai suoi occhi un piatto squisito: «mangiate» dicono, e la fame ha la meglio sulla paura, la paura stessa diventa fame. Dopo aver terminato il pasto, però, lei e le altre assaggiatrici devono restare per un'ora sotto osservazione in caserma, cavie di cui le SS studiano le reazioni per accertarsi che il cibo da servire a Hitler non sia avvelenato. Nell'ambiente chiuso di quella mensa forzata, sotto lo sguardo vigile dei loro carcerieri, fra le dieci giovani donne si allacciano, con lo scorrere dei mesi, alleanze, patti segreti e amicizie. Nel gruppo Rosa è subito la straniera, la "berlinese": è difficile ottenere benevolenza, tuttavia lei si sorprende a cercarla, ad averne bisogno. Soprattutto con Elfriede, la ragazza più misteriosa e ostile, la più carismatica. Poi, nella primavera del '44, in caserma arriva un nuovo comandante, Albert Ziegler. Severo e ingiusto, instaura sin dal primo giorno un clima di terrore, eppure - mentre su tutti, come una sorta di divinità che non compare mai, incombe il Führer - fra lui e Rosa si crea un legame speciale, inaudito.



"Le Assaggiatrici" racconta la storia delle Assagiatrici di Hitler; dieci donne che ogni giorno dovevano assaggiare il cibo destinato a Hitler, rischiando la morte a ogni boccone, per evitare che cibo contaminato, avvelenato, arrivasse al Führer.
Basato sulla storia vera di Margot Wölk, ultima assaggiatrice in vita sino al 2014 che solo a novantasei anni aveva deciso di rendere pubblica la sua esperienza, il libro, ovviamente romanzandoci su, racconta la vita delle Assaggiatrici, mostrandoci un lato nuovo di quel regime, attraverso gli occhi di donne tedesche, che dopotutto non avevano colpe della guerra, cosí come i loro amici, mariti e conoscenti, anche loro vittime di un dittatore.


Lo stile è totalmente introspettivo, si concentra molto sugli stati d'animo di Rosa e di coloro che la circondano. È fluido e si legge che è un piacere, il pathos alle stelle(dopotutto non sai mai se e quando le assaggiatrici possano morire avvelenate, al posto di Hitler) e i colpi di scena non mancano, pur essendo narrativa storica.
La paura, l'ansia e il senso di prigionia e costrizione emanano benissimo da come vengono descritte le azioni e i pensieri delle donne. Loro sono costrette ad alzarsi ogni mattina per salire su un pulmino, guardate a vista dalle SS armate, e andare verso la loro possibile morte, e questo senso di enorme disagio è analizzato benissimo, cosí come la loro condizione di donne, ai tempi ancora soggette a discriminazioni e violenze.

I personaggi sono caratterizzati molto bene; ogni donna rappresenta un particolare della società, in quanto a pensieri e comportamenti, ognuna con il suo ben definito carattere. Le relazioni tra di loro sono complicate, e anch'esse analizzate nei minimi dettagli.


Ho apprezzato veramente molto questo romanzo, anche se forse avrei preferito un'analisi piú profonda del ruolo delle assaggiatrici, e meno dettagli sulla vita amorosa di Rosa, ma comunque mi ha lasciata col fiato sospeso, sorprendendomi con un finale inaspettato e mantenendo saldi i suoi temi, rimasti profondi e presenti per tutto il tempo(già il girl power onnipresente mi aveva conquistata)

È veramente un bellissimo romanzo, che analizza dall'interno una vicenda sconosciuta, ma che fa parte di un qualcosa che ha influenzato il mondo. È un romanzo molto femminista(anche grazie al personaggio di Elfriede), e ha mille qualità, quindi non posso fare altro che consigliarvelo.

Dopo l'incontrò se riesco vi farò un riassuntino della serata. Non vedo l'ora di conoscere la donna che ha scritto queste belle parole.

https://www.facebook.com/1623502811205976/posts/2117185678504351/

(Link all'evento, per chi fosse interessato)

Alla prossima!
Sirien

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