venerdì 3 agosto 2018

Cinema Day - Koe no Katachi(La Forma della Voce)

Oggi è Venerdí, quindi significa Cinema Day!
Questa volta vi parlerò di un'argomento particolare, un Film d'animazione giapponese, tradotto anche in Italia e uscito in alcune sale, che jo visto non tanto tempo fa, ben due volte, e che mi ha colpito moltissimo, nel profondo.
Si tratta di Koe no Katachi, o La Forma della Voce, film del 2016 diretto da Naoko Yamada e tratto dall'omonimo manga(A Silent Voice, qua in Italia, perchè un titolo solo non bastava *ride*)





TRAMA


Shōya Ishida è un bambino di 11 anni come gli altri: va alle scuole elementari, ha molti amici e una famiglia. Un giorno, nella sua classe arriva una nuova compagna, Shōko Nishimiya, una bambina sorda che comunica solamente scrivendo su un quaderno. Inizialmente, Shōko sembra venire accettata dai compagni, ma giorno dopo giorno, comincia a essere vittima di bullismo, soprattutto da parte di Shōya, che le rompe ripetutamente i costosi apparecchi acustici, ma anche da altri compagni, nell'indifferenza della classe.
Shōko soffre, pur non ribellandosi, ma alla fine sua madre scopre gli atti di bullismo cui sua figlia è stata sottoposta e le fa cambiare scuola, mentre Shōya viene indicato dai compagni come l'unico responsabile di quegli eventi. Da quel momento, la vita di Shōya cambia: inizia a essere isolato e maltrattato a sua volta da quelli che erano i suoi amici, ed essere preso di mira lo porta a chiudersi in se stesso. Questa sua fama lo accompagnerà fino alle superiori, spingendolo quasi al suicidio. Profondamente pentito di quel che fece a Shōko, decide finalmente di andare a trovarla nella sua scuola superiore per chiederle perdono, con la volontà di iniziare il suo percorso di redenzione per gli errori del passato.


Questo film tratta argomenti sensibili e abbastanza pesanti, e lo fà in un modo delicato ma chiaro, sensibilizzando su temi attualissimi come il bullismo, la sociofobia e il suicidio.
I personaggi sono bellissimi, realistici come la storia che viene raccontata, e la tristezza, le emozioni e la redenzione si mescolano all'amore e all'amicizia, alla comprensione reciproca fra esseri umani, cosí come anche alla stupidità di chi non vuole ammettere i suoi errori, continuando ad accusare gli altri e ricadendo nei vecchi errori(Ueno...quella ragazza...dei, l'odio)

Nishimiya è la vittima perfetta; sorda e remissiva, che si scusa continuamente anche per errori altrui, ma è assurdamente dolce, e altruista, e questo, in qualche modo, fa capire a Shōya il suo grande errore.

Ci sono stati anche personaggi che avrei strozzato dal primo secondo sullo schermo, come le due ragazze non proprio gentili, quelle che battezzo le vere bulle, Ueno e...sinceramente ho eliminato dalla mente il nome dell'altra, una codarda senza fine. Ma penso proprio siano servite a mostrare un pò chi sono i veri bulli, e un pò di pepe nella trama, beh non fa male.

(Brava Nishimiya, diglielo)

Shōya è un protagonista in cui è facilissimo immedesimarsi, soprattutto se si è stati vittime di bullismo. Voi mi direte "ehi, ma il bullo era lui". Si, era lui, ma:
1. Non lo ha fatto alle spalle della sua "vittima", come invece l'intera classe, soprattutto la cara vecchia Ueno, la piú grande ignorante mai esistita(per essere ancora gentile e non scurrile), fece dall'inizio.
2. Subisce la stessa cosa subito dopo essersene preso la responsabilità.
3. È un ragazzino solo, con un carattere chiuso, che finge di essere diverso, un bullo che fa cose...fighe, per essere accettato.

Non potevo odiare un ragazzo cosí, e vedendolo cresciuto, che cerca di rimediare ai suoi sbagli e di riprendersi la sua vita, immersa nella sociofobia dagli eventi delle elementari, non ho potuto fare a meno di affezionarmi ed immedesimarmi totalmente.


Il suo rapporto con Nishimiya e il nuovo gruppo che riuscirà finalmente a formare è dolcissimo. Lui è dolcissimo, lui e il suo non riuscire ad osservare gli occhi degli altri, lui che non riesce a fidarsi di altri che non di Nishimiya, lui che sacrificherebbe tutto per salvare quella nuova amicizia(e non solo. Si può parlare di un soft Shojō)


La storia è commovente e appassionante, due ore passano in un lampo; non ci sono buchi di trama, tutto è collegato e assolutamente ben narrato. La grafica poi è stupenda, idem la colonna sonora, e chiunque l'abbia visto, se dice di non aver provato nulla...mente.
Non si può far altro che sentire ciò che il film vuole comunicare, e i suoi messaggi sono tantissimi e dannatamente chiari, che arrivano dritti al cuore poco prima di stringertelo in una morsa(non immaginate le lacrime, in certi momenti)


Ho sentito i brividi, in certe scene, che non oso spoilerarvi, entrambe le volte che l'ho visto, e penso che Koe no Katachi sia divenuto uno dei Film d'animazione nipponici piú belli che io abbia mai visto. Ormai fa parte della mia anima, accanto alla Città Incantata e al Castello Errante di Howl.

Ve lo consiglio con il cuore; per i suoi temi e per come li analizza, per le emozioni che da e per Shōya.
Se non l'avete ancora visto, fatelo, o vi perderete un capolavoro.


Alla prossima pellicola!
Sirien

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